Con una buona dose di polenta si foderava una terrina, si recuperavano avanzi di formaggio, si affettavano e si ponevano sopra la polenta . Si distribuiva qualche fiocco di burro e si insaporiva con sale e pepe bianco . Perché bianco ? Perché se veniva usato quello nero, che faceva contrasto con il bianco del formaggio,le persone maligne o scherzose dicevano che potevano essere cagoire d’ mosche : quindi si cercava di evitare questi commenti. Si copriva il ripieno con un altro strato di polenta e si racchiudeva bene , formando una palla che veniva quindi tolta dalla terrina, posta sulla brace quasi spenta, lasciata indorare e poi, con l’aiuto del randagio si rivoltava e si portava a termine cottura. Si poneva quindi su di un piatto di terraglia, si apriva ed appariva in tutta la sua bontà quella crema che veniva gustata con la polenta che ci stava attorno. Vien da pensare : saranno stati i biellesi a inventare il cartoccio ? Purtroppo aver la brace per cucinare questo piatto non è cosa da tutti i giorni ; si può rimediare cocendo la bala nel forno, avvolta nella carta stagnola riscaldato a 180 gradi, per 10-12 minuti. Ma non avrà quel gusto e quel profumo.
Tratto da : "dalla madia al fuoco del camino" :-: Edizioni Leone & Griffa
|
|
|